Faccia pulita e da bravo ragazzo?
No grazie, meglio barbuto e tatuato.

L’uomo con la barba è sempre stato sulla bocca di tutti ma da pochi anni a questa parte i tatuati si sono fusi ai barbuti, portando alla nascita di un nuovo sex-symbol.
Sulle passerelle, in televisione e nelle pubblicità stiamo assistendo a una vera e propria trasformazione dell’uomo ideale, che non ha niente a che vedere con il passato.
Basta pelle liscia, oleata e abbronzata, basta capelli corti e curati, basta modelli alti 2 metri!

I corpi, muscolosi e non, si sono riempiti d’inchiostro e la barba fa da protagonista al principe azzurro 2.0: un vero e proprio bad boys, sguardo da duro e penetrante, capello spettinato, barba di ogni tipo e tatuaggi ovunque.
Barba e tatuaggi non sono solo uno stile ma un modo di essere, una vera e propria identità per un uomo che sa ciò che vuole, che vuole distinguersi ed essere differenti dagli altri.

Vuoi un paio di esempi?
John Mario Josh, il biondo vichingo canadese: bello da togliere il fiato, occhi blu, capelli biondi tirati all’indietro e barba folta; piace più per la sua bellezza che per le sue campagne pubblicitarie.
Barba e tatuaggi sono stati la fortuna di Ricki Hall, il super modello dall’aria trasandata che posa per i più famosi brand di moda e con la passione per le due ruote.
Un modello 100% made in Italy, archetipo dell’uomo hipster, jeans strappati, camice sbottonate, fisico asciutto e definito e ricoperto da tatuaggi…. stiamo parlando di Gianluca Di Sotto!
Il bello di questo look è proprio la potenzialità di personalizzazione: così, anche tra tanti uomini con barba e tatuaggi, ognuno è singolare e mai uguale ad un altro.
La barba può essere portata secondo ogni gusto estetico, anche se quella lunga va per la maggiore.

I tatuaggi, in bianco e nero o a colori in ogni punto del corpo – forse meglio non sul viso – sono in grado di rappresentare significati assolutamente personali e capaci di dare unicità al corpo.
La moda sembra inarrestabile e sempre in cerca di bad boys da rendere famosi: che possa essere tu il prossimo “principe azzurro 2.0”?
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